Jonathan Guaitamacchi nasce a Londra nel 1961 e si diploma all’Accademia di Brera di Milano nel 1984.
Per un decennio collabora con importanti studi di architettura e di design milanesi e da metà degli anni Novanta lavora sulle periferie urbane e su visioni di città globali con grandi progetti in bianco e nero. A partire dalla fine degli anni Novanta, queste sue visioni urbane si affermano nel mondo delle arti visive come icone di altissima riconoscibilità nel segno e nella visione.
Nel 1997, AEM (ora A2A) gli offre a Milano un importante periodo di residenza nell’area gasometri della Bovisa. I 400mila metri quadrati di impianti dell’ex-area gasometri verranno vissuti ed elaborati, in lunghi mesi di residenza, attraverso la fotografia, il disegno e la pittura. Ne nasceranno molti lavori di grandi dimensioni esposti nell’ex Officina del Gas nella mostra Macchine della Luce.
Dell’anno successivo è la mostra Una Stazione-La Città. All’interno della Sala d’Aspetto della Stazione Centrale di Milano vengono esposti lavori di grandi dimensioni in seguito a un periodo di ricerca su materia, forme e strutture nella stazione stessa e nelle zone periferiche di ingombro dei binari.
Dal lavoro di residenza alle ex-officine AEM e alla Stazione Centrale nascerà nel 1999 il progetto espositivo Triennale/Progetto Bovisa, in collaborazione con il Politecnico di Milano e Il Comune di Milano -un progetto sul cambiamento della città e sulle sue trasformazioni che marcherà il primo nucleo di interesse per il futuro progetto Expo. In questa occasione i suoi grandi lavori verranno esposti al Palazzo della Triennale.
Nel 2002, La Fondazione Stelline di Milano acquisisce Isola che segna il radicarsi del lavoro di Guaitamacchi nelle trasformazioni dell’area milanese di Garibaldi-Porta Nuova. In continuità con il
lavoro svolto sulle nuove aree dell’urbanizzazione milanese, EuroMilano nel 2009 chiama Jonathan Guaitamacchi per la presentazione dell’International Masterplan Reem Koolas per Bovisa-Area Gasometri. In occasione della presentazione ufficiale alla stampa e al mondo politico del progetto della candidatura di Milano per l’Expo, l’artista presenta il suo lavoro con una performance proiettata su grande schermo all’interno dei gasometri milanesi.
Il lavoro che nasce alla fine degli anni 90' si radica poi in percorsi internazionali urbani che vedono l'artista in Cina, Stati Uniti, Gran Bretagna e Sud Africa. Dalla metà degli anni Novanta lavora ed espone regolarmente in Sud Africa ed è presente in numerose fiere internazionali -Strasburgo, Bruxelles, Londra, New York, Miami, Lubiana, Budapest e Vilnius. Nel 2011 è alla Biennale di Pechino e al West Lake International Art Festival di Hangzhou. E per il Comitato Olimpico Internazionale partecipa nel 2012 all’Olympic Fine Arts London presso il Barbican Center.
Il lavoro che ha preso forma dai luoghi e dalle trasformazioni del nuovo skyline milanese si stratifica così con il vissuto di altre città come Londra e con i lunghi periodi di lavoro in altre città come Cape Town e Johannesburg.
La Nirox Foundation di Johannesburg gli offre nel 2012 un importante periodo di lavoro sui luoghi di trasformazione della città nel post-apartheid, sulle townships e sulle periferie urbane sud- africane, da cui nascerà The Mother City Transfer, un imponente lavoro installativo-pittorico eseguito ed esposto nella sede delle nuove residenze artistiche -Arts on Main- nel centro della città.
I titoli delle opere evocano la progressione di questi percorsi:
British Black—-Battersea—-Bovisa—-M-TwentyFive—-Greater London—-UpTown—-DownTown—-Isola—-The Mother City—- Egoli (Johannesburg)—-—- Oxford Street—-Milano—- Johannesburg Transfer—-East End London—
Intanto in Italia, dal 2010, sia mostre pubbliche che private affermano la riconoscibilità della sua visione:
Accenture nel 2010 decide di aprire la sua nuova sede nazionale con una personale di Jonathan Guaitamacchi dal titolo Nella Città che Cambia. Seguono importanti momenti di collaborazione con istituzioni culturali italiane. Il Ministero degli Affari Esteri lo chiama per la Collezione Farnesina - Experimenta. La Città di Como apre una grande retrospettiva sugli ultimi dieci anni della sua produzione artistica: Jonathan Guaitamacchi - NoveCinqueZeroCinque. La Città di Lecco e il Politecnico di Lecco organizzano una sua mostra personale dal titolo A Campus Point.
Nel 2013 il CAMEC -Centro d’Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia inaugura Stepping Over, una retrospettiva sulle visioni urbane di Guaitamacchi e sulle sue prospettive inedite come ossessione sviluppata, indagata e analizzata negli ultimi dieci anni della sua produzione.
Nel 2016 a Villa Olmo - Como, apre Ritratti di Città - Urban Sceneries - da Boccioni a oggi che presenta Jonathan Guaitamacchi nella sezione Nuove visioni urbane, inserendolo in un percorso storico sulla visione urbana nell’arte italiana da inizio Novecento.
Nel 2018 il Politecnico di Milano gli dedica la mostra Jonathan Guaitamacchi – Bovisa – From ’97 to ’17, come riconoscimento della centralità della visione dell’artista nell’urbanizzazione milanese dell’ultimo ventennio. Nel 2020 è prevista l’installazione di una grande opera permanente nel Politecnico di Bovisa e una mostra itinerante negli Atenei milanesi.
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