Luca Alinari nasce a Firenze nel 1943. Durante la seconda guerra mondiale. La città per due anni vivrà una specie di assedio da nord e sud e l'artista, piccolissimo, risulterà per alcuni giorni disperso in seguito a un bombardamento aereo. Giovanissimo. scopre la sua passione per la pittura.
Come tutti i bambini disegna e dipinge. Ma Luca Alinari disegna e dipinge sempre.
La pittura diventa un suo modo di esprimersi. Quasi fino a sostituire la parola.
Non compie studi di pittura, ma di letteratura e filosofia. Sarà redattore di alcune riviste e recensore di testi di narrativa. Per alcuni anni lavora nel settore della comunicazione scritta e televisiva. Nel 1979 fonda e dirige la rivista d'arte "Signorina Rosina" che uscirà per alcuni numeri. La prima mostra è del '69. Le sue sperimentazioni degli anni '70 anticiperanno gli spunti e le idee di tanta pittura italiana della fine anni '70 e primi anni '80: "Arte povera", "Scultura in plexiglass", "Nuovi-nuovi, "Transavaguardia".
Un pittore sperimentale che lavora a cicli di ricerca.
Il periodo delle fotografie ritoccate, il periodo dei grandi interni domestici, quello delle stelline, il periodo dei giocattoli, del plexiglass, della scultura in vetro. È del '70 una mostra dove l'autore espone, seduto fra due tele bianche, un uomo. Titolo: "un amico e acqua".
Negli anni '90 inizia una sua lunga indagine sul paesaggio italiano: un concetto nuovo e problematico della raffigurazione visionaria di una paesaggio inesistente.
Intorno al 2003-2004 avviene una metamorfosi spirituale profonda: la ricerca delle proprie radici più segrete (la grande pittura italiana classica) e insieme continua la sperimentazione, l'esperienza creativa sempre nuova e vitale. Risultato: uno smagliante ciclo che riassume una intera esistenza di pensiero pittorico. Con tutto ciò, Luca Alinari rimane un autore segreto. Centrale per le sue ricerche e defilato per la sua collocazione. Spesso frainteso e non profondamente conosciuto.
Mostre ovunque in Italia. Biennale di Venezia con padiglione personale nel 1982 e varie partecipazioni alla Quadriennale di Roma. Gallerie: Blu di Milano, Spagnoli di Firenze, Medusa di Roma ecc. Mostre a Parigi, Madrid, Miami, Chicago, Lisbona. In collaborazione con la galleria Menhir, è ritornato con una nuova mostra alla galleria Luis Burgos di Madrid. Recentemente ha tenuto un ciclo di mostre nella Repubblica Popolare Cinese grazie a una magica e profonda sintonia fra la cultura della nuova Cina e la nuova, inquietante suo esperienza pittorica.
Hanno scritto su di lui soprattutto scrittori e poeti. Fra gli altri il premio nobel Josè Saramago.
Per una sua opera sulla pace nel 2006 è stato ricevuto da Papa Benedetto XVI. in un suo piccolo testo, una volta l'autore ha scritto: " La pittura ha bisogno, soprattutto, di due cose: la prima è scoprire le proprie radici. La seconda è dimenticarle."
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